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Carneade! Chi era costui?
"Carneade! Chi era costui?" si sta chiedendo il curato, con un libretto aperto davanti senza poter immaginare cosa gli sta per capitare. Perpetua annuncia al curato l'arrivo di Tonio. Don Abondio è seccato dell'ora, ma preoccupato dei suoi soldi, il curato l'autorizza a farlo entrare. La donna scende ad aprire ma si trova davanti anche Agnese che, con l'astuta scusa di parlare delle calunnie sul conto del mancato matrimonio, la trascina lontano.
La scena delle nozze fallite
Tonio e Gervaso possono entrare e, poco dopo, Renzo e Lucia li raggiungono senza farsi vedere. Si dà così l'avvio alla grande scena, tragica e allo stesso tempo del tentativo di matrimonio. Al lume della lucerna, Tonio tira fuori le venticinque berlinghe; il curato le conta, estrae la collana che ha in pegno dal cassetto e mentre mette un po' di nero sul bianco come ricevuta, fra i due fratelli compaiono Renzo e Lucia. Renzo subito dice che quella è sua moglie, ma lei riesce a pronunciare: "e questo..." ma viene interrotta da don Abbondio che sconvolge la tavola, copre con un tappeto Lucia quasi a soffocarla e grida "Perpetua! Perpetua! Tradimento! Aiuto!..." scappado veloce come un gatto nella stanza vicina. Il sacrestano Ambrogio, svegliato di soprassalto, balza con le brache sotto il braccio a dar l'allarme. Ai sinistri rintocchi il paese è in subbuglio, la gente accorre, alcuni stanno a vedere. Lo scampanio allarma gli sposi, i testimoni, Perpetua, Agnese ed Anche i bravi, che guidati dal Griso, stanno dando l'assalto alla castta vuota di Lucia. Costoro avevano messo sottosopra la casa al buio, quindi il Griso acceo sil suo lanternino, era entrato nella stanza, ma non vi aveva trovato nessuno; l'azione svoltasi nella solitudine e nel silenzio, fu interrotta dall'urla di Menico e subito dopo dalla tempesta di rintocchi in fila. I bravi si scompigliano, s'urtano a vicenda, solo l'autorità del Griso riuscirà a riordinarli e farli battere in ritirata. Perpetua corre nalla canonica, mentre i due sposi rimasti promessi s'imbattono in Agnese. Mentre Renzo consigliava di correre a casa, sopraggiunge Menico che li informa contemporaneamente che ci sono i diavoli in casa di Lucia e che padre Cristoforo chiede loro di recarsi immediatamente al convento. Renzo, l'unico che conserva in quel momento un po' di lucidità, accetta senza indugi la proposta e trascina le due donne attraverso il paese ancora deserto fino ai campi avviandosi alla chiesa di padre Cristoforo; ognuno col suo angoscioso tormento.
In convento con fra Cristoforo
Giunti al convento, trovano la porta aperta e lì dentro scorgono, illuminato dalla luna, padre Cristoforo assieme al sagrestano fra Fazio. Quest'ultimo, scandalizzato dall'ingresso nel convento di due donne di notte, viene messo a tacere da padre Cristoforo con la citazione in latino di una frase di san Paolo: Omnia munda mundis (tutto è puro per chi è puro). Si rallegra che tutti siano salvi; nulla sa del tentativo di matrimonio a sorpresa. Il frate comunica con maggior dettaglio il tentativo da parte di don Rodrigo di rapire Lucia e del pericolo scampato. Inoltre comunica di aver predisposto la fuga dal paese della coppia in due conventi diversi: per le due donne in una località non precisata e Milano per Renzo. Da quindi istruzioni per attraversare il lago tramite un barcaiolo amico e quindi il passaggio su un baroccio fino alla meta. Dopo essersi fattoc onsegnare le chiavi delle case, invita alla preghiera invocando Dio nell'aiuto alla conversione di don Rodrigo in quanto a differenza lodo privo del conforto della fede. Quindi li congeda, così mentre fra Cristoforo rientra in sagrestia, Renzo, Lucia e Agnese si avviano verso il lago dove trovano il barcaiolo pronto a traghettarli.
Addio, monti...
Si apre quindi una pagina descrittiva, un notturno sul lago, di intensa capacità evocativa che trasmette al lettore una sensazione di quiete che contrasta fortemente con il ritmo acceso delle pagine precedenti. Lucia, si abbandona sulla barca e piangendo dà l'addio ai monti, ai torrenti, alle ville, alla casa, alla chiesa. E' un addio che è un coro, come quello ad Ermengarda morente nell'Adelchi: il poeta traduce in lingua poetica i pensieri che Lucia può dire solo in lacrime. Chi canta l'addio è il poeta e non l'umile contadinella, interprete di un mondo di angoscie e di affanni. Il Manzoni, insieme con Lucia, trova conforto nel pensiero che Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, de non per prepararne loro una più certa e più grande.

Sequenza Tempo Luogo Personaggi Argomento
103 narrativa 10 novembre, notte interno della casa di don Abbondio don Abbondio don Abbondio immerso nelle sue letture
104 narrativa stessa data stesso luogo don Abbondio, Perpetua don Abbondio autorizza la visita di Tonio
105 narrativa stessa data esterno della casa di don Abbondio Perpetua, Agnese; Tonio, Gervaso; Renzo, Lucia nascosti Perpetua apre a Tonio e incontra Agnese che la trascina dietro un angolo; Tonio e Gervaso seguiti da Renzo e Lucia entrano
106 narrativa stessa data interno della casa di don Abbondio don Abbondio, Tonio, Gervaso nella stanza; Renzo, Lucia fuori Tonio discute con don Abbondio; fa poi un segnale a Renzo
107 narrativa stessa data stesso luogo gli stessi, tutti nella stanza di don Abbondio Renzo pronuncia la formula di rito; don Abbondio blocca Lucia, poi scappa
108 narrativa stessa data stesso luogo Renzo, Lucia, Tonio, Gervaso; don Abbondio nella stanza vicina don Abbondio invoca aiuto; gli altri al buio si agitano
109 descrittiva stessa data borgo chiaro di luna
110 narrativa stessa data abitazione del sagrestano; campanile il sagrestano Ambrogio Ambrogio corre a suonare a martello
111 narrativa stessa data borgo abitanti del borgo alcuni abitanti accorrono
112 narrativa stessa data, qualche tempo prima tra l'osteria e la casa di Lucia i bravi i bravi all'osteria raggiungono i compagni
113 narrativa stessa data, poco dopo esterno e poi interno della casa di Lucia i bravi i bravi forzano la casa e non trovano nessuno
114 narrativa stessa data, poco dopo esterno della casa di Lucia Menico, i bravi di guardia Menico arriva di corsa ed è bloccato dai bravi
115 narrativa stessa data interno ed esterno della casa di Lucia Menico, i bravi al suono della campana Menico scappa; i bravi si allontanano
116 narrativa stessa data esterno della casa di don Abbondio Perpetua, Agnese; poi Menico Perpetua corre a casa; Agnese tenta di fermarla, ma poi corre anche lei all'urlo di Menico
117 narrativa stessa data stesso luogo Perpetua, Agnese, Menico, Renzo, Lucia, Tonio, Gervaso Perpetua si imbatte negli sposi con Tonio e Gervaso in fuga; entra in casa
118 narrativa stessa data stesso luogo Agnese, Menico, Renzo, Lucia Menico riferisce il messaggio di fra Cristoforo e quanto ha visto alla casa di Lucia
119 narrativa stessa data strade e piazza del borgo; campi fuori del borgo gli stessi fuga dei quattro
120 narrativa stessa data piazza del borgo abitanti del borgo; Abrogio dal campanile la folla è informata dal sagrestano del pericolo corso da don Abbondio
121 narrativa stessa data, poco prima casa di don Abbondio don Abbondio; Perpetua don Abbondio litiga con Perpetua
122 narrativa stessa data, poco dopo interno ed esterno della casa di don Abbondio don Abbondio, gli abitanti del borgo don Abbondio informa la folla che non c'è più pericolo
123 narrativa stessa data piazza e via del borgo fino alla casa di Lucia gli abitanti del borgo; il console notizia di un pellegrino assalito presso la casa di Lucia; la folla vi si reca e non trova né Lucia né Agnese; notizia che le due donne sono in salvo; la gente torna a dormire
124 narrativa 11 novembre, mattina campo fuori del borgo il console, due sconosciuti (due bravi di don Rodrigo) i due sconosciuti intimano al console di non denunciare l'accaduto
125 narrativa 10 novembre, notte campagna fuori del borgo Renzo, Lucia, Agnese, Menico Menico è ricompensato e rimandato a casa
126 narrativa stessa data stesso luogo Renzo Lucia, Agnese i tre vanno al convento di fra Cristoforo
127 narrativa stessa data convento di Pescarenico gli stessi, fra Cristoforo, il sagrestano, fra Fazio Cristoforo fa entrare i fuggiaschi, spiega il piano di don Rodrigo, dà loro le istruzioni per la fuga, prega per don Rodrigo
128 narrativa stessa data verso il lago di Como Renzo, Lucia, Agnese, il barcaiolo i fuggiaschi raggiungono il lago e si imbarcano
129 descrittiva stessa data lago di Como notte serena sul lago
130 narrativa stessa data stesso luogo Lucia, Renzo, Agnese, il barcaiolo l'addio ai monti di Lucia
131 narrativa stessa data stesso luogo gli stessi la barca si avvicina alla riva destra dell'Adda

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