Il castello dell’Innominato
Il narratore inizia il capitolo con la descrizione del castello dell’Innominato, sottolineando l’altezza, l’isolamento e l’asprezza. Per accedere al palazzo bisogna attraversare una strada tortuosa che è visibile dall’alto, per assicurare il signore da ogni possibile attacco. Ai piedi del colle dove sorge il castello vi è la taverna della Malanotte che fa da posto di guardia. Infatti quando arriva don Rodrigo, dalla locanda esce un bravo a controllare chi è giunto. Dopo essere stato riconosciuto, il signorotto disarmato si dirige con il Griso verso il castello.
Aspetto fisico dell’Innominato
Arrivato al palazzo giunge nella sala dove vi era l’Innominato. Quest’ultimo viene descritto dal Manzoni come un uomo bruno, calvo, con pochi capelli bianchi, con la fronte rugosa e con un “lampeggiar sinistro” degli occhi che indicava la sua forza d’animo. Il dialogo fra don Rodrigo e il potente uomo fu molto breve. Infatti, il signorotto espose i fatti e l’Innominato, odiando fra Cristoforo in quanto riconosceva in lui un rivale temibile, decise di accettare il favore richiesto da don Rodrigo. Assumendosi la responsabilità di rapire Lucia dal convento di Monza, congeda il signorotto dicendogli di aspettare dei suoi ordini.
L’animo dell’Innominato
Appena don Rodrigo lascia la grande sale, nell’animo del potente signore vi è un senso di pentimento dovuto all’impegno preso. Infatti da tempo era tormentato da un senso di inquietudine dovuto ai vari delitti commessi in passato e ogni volta che ne commetteva di nuovi l’inquietudine cresceva sempre di più. Questo senso d’angoscia era dovuto anche alla paura di invecchiare, di morire e di quel Dio interiore che cercava di sopprimere.
Il ratto di Lucia
Dunque per evitare ogni remora chiama il Nibbio, uno dei suoi bravi più coraggiosi, e gli affida il compito di andare a Monza e spiegare i fatti ad Egidio chiedendogli la sua collaborazione. Al suo ritorno il bravo conferma al signore la collaborazione dell’uomo e parte nuovamente per Monza per attuare il rapimento della povera Lucia. Al rapimento collabora anche Gertrude, in quanto ha dei rapporti con il giovane Egidio. La monaca inizialmente appare esitante, ma poi decide di accettare e nel giorno stabilo convoca Lucia e le chiede se può recarsi in segreto al convento dei cappuccini per invitare il padre guardiano ad andare da lei. La povera ragazza spaventata, accetta l’incarico e si dirige verso il convento attraverso strade sconosciute e isolate. Arrivata in un sentiero incassato dove vi erano degli arbusti Lucia vede una carrozza con due passeggeri.
Appena la giovane si avvicina uno dei due le chiede delle informazioni per arrivare a Monza e mentre la ragazza si volta per indicare la direzione, il Nibbio la afferra mettendole un fazzoletto nella bocca e la trascina dentro la carrozza. Lucia spaventata inizia a recitare il rosario sperando che le sue preghiere possano far intenerire i suoi rapitori.
L’attesa dell’Innominato
Intanto l’Innominato aspetta la ragazza nel suo castello, invaso da un senso di angoscia. Appena vede arrivare la carrozza nella valle non vede l’ora di liberarsi di Lucia consegnandola a don Rodrigo, ma questo desiderio viene subito eliminato da un “no” interiore che fa crescere in lui un’inquietudine maggiore.
La vecchia
Così decide di chiamare una vecchia serva, che fungerà da intermediaria tra Lucia e l’Innominato. Questa donna era la figlia di un custode del castello ed era cresciuta nella sottomissione assoluta al suo padrone. Sposatasi con un servo del castello lo aveva visto morire in una spedizione organizzata dal suo padrone, ma aveva assistito anche alla vendetta di quest’ultimo che aveva suscitato in lei ancora più venerazione nei confronti dell’Innominato.
Incarico di accogliere Lucia
Dunque il signore ordina alla vecchia di andare alla taverna della Malanotte a prendere Lucia e portarla al castello cercando di farle coraggio. Inoltre le ordina anche di convocare il Nibbio. Rimasto solo, l’Innominato, dopo aver fissato la carrozza si mise a camminare per la stanza con passo frettoloso.
Sequenza |
Tempo |
Luogo |
Personaggi |
Argomento |
308 |
descrittiva |
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castello dell'innominato e ambiente circostante |
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descrizione del castello e del territorio |
309 |
narrativa |
stessa data della 307 |
taverna della Malanotte, posto di guardia ai piedi del castello dell'innominato |
don Rodrigo, i suoi bravi; un ragazzaccio; i bravi di guardia alla Malanotte |
don Rodrigo si fa riconoscere, deposita le armi, ottiene l'autorizzazione a salire, fa fermare i suoi bravi tranne il Griso |
310 |
narrativa |
stessa data |
stesso luogo |
i bravi dell'innominato, il ragazzaccio, i bravi di don Rodrigo |
i bravi e il ragazzaccio giocano, bevono, si raccontano le proprie prodezze |
311 |
narrativa |
stessa data |
sentiero tortuoso tra la Malanotte e il palazzo dell'innominato |
don Rodrigo, il Griso, un bravo dell'innominato |
don Rodrigo sale verso il castello col Griso; un bravo dell'innominato lo raggiunge e lo accompagna |
312 |
narrativa |
stessa data |
interno del castello dell'innominato |
don Rodrigo, il Griso, bravi dell'innominato |
don Rodrigo lascia il Griso all'ingresso, passa attraverso varie sale, tutte guardate da qualche bravo |
313 |
narrativa |
stessa data |
stesso luogo, la sala dell'innominato |
don Rodrigo, l'innominato |
don Rodrigo espone la sua richiesta e ottiene la promessa di aiuto dell'innominato |
314 |
descrittiva |
da qualche tempo |
castello dell'innominato |
l'innominato |
crisi dell'innominato |
315 |
narrativa |
stessa data della 313 |
stesso luogo della 313 |
l'innominato, il Nibbio |
l'innominato convoca il Nibbio, lo informa dell'impegno assunto con don Rodrigo e gli ordina di recarsi a Monza a chiedere la collaborazione di Egidio |
316 |
narrativa |
qualche ora dopo |
stesso luogo |
gli stessi |
il Nibbio, appena tornato, riferisce il consenso e le richieste di Egidio |
317 |
descrittiva |
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monastero di Monza |
Egidio, Gertrude |
i rapporti tra Egidio e Gertrude |
318 |
narrativa |
stessa data della 316 |
monastero di Monza |
Gertrude |
reazioni contraddittorie di Gertrude alla proposta di Egidio |
319 |
narrativa |
qualche giorno dopo |
stesso luogo |
Gertrude, Lucia |
Gertrude convoca Lucia e le affida una commissione che la costringe a uscire dal convento |
320 |
narrativa |
stessa data |
strada all'esterno del convento di Monza |
Lucia, i bravi dell'innominato (tra cui il Nibbio) in veste di viaggiatori accanto a una carrozza |
appena Lucia è vicina alla carrozza, i bravi l'afferrano e la trascinano dentro impedendole di gridare |
321 |
narrativa |
stessa data |
strada tra Monza e il castello dell'innominato |
gli stessi |
la carrozza corre verso il castello mentre Lucia si dibatte e prega inutilmente e il Nibbio cerca di calmarla |
322 |
narrativa |
stessa data |
castello dell'innominato, una sala in alto |
l'innominato |
l'innominato attende con ansia l'arrivo di Lucia; vede spuntare la carrozza con Lucia |
323 |
narrativa |
stessa data |
stesso luogo |
l'innominato, la vecchia serva |
l'innominato convoca la vecchia serva |
324 |
narrativa descrittiva |
alcuni decenni prima |
castello dell'innominato |
la vecchia serva |
storia e carattere della serva |
325 |
narrativa |
stessa data della 323 |
stesso luogo |
l'innominato, la vecchia serva |
l'innominato ordina alla serva di scendere alla Malanotte con una portantina, di prelevare Lucia e farle coraggio |
326 |
narrativa |
stessa data |
stesso luogo |
l'innominato |
l'innominato osserva la carrozza che avanza |