Chiacchiere del paese
In tutto il territorio di Lecco non si fa altro che parlare dei fatti accaduti a Renzo e Lucia. La gente si accanisce contro don Rodrigo, il podestà e il dottor Azzeccagarbugli. L’odio degli abitanti del borgo dei due giovani si estende anche agli amici e ai cortigiani del signorotto.
Don Rodrigo va a Milano
Don Rodrigo stupito dalla conversione dell’Innominato, si rinchiude nel suo palazzo per due giorni. Il terzo giorno, dopo esser venuto a conoscenza dell’arrivo del cardinale Borromeo in paese, decide di partire per Milano giurando di tornare a vendicarsi.
Il cardinale in visita al paese di Lucia
Per l’arrivo del cardinale nel borgo, vicino casa di Lucia, viene eretto un arco trionfale, la facciata della chiesa è stata addobbata e sulle finestre sono state appese delle lenzuola. Nel primo pomeriggio gli abitanti, preceduti da don Abbondio, si apprestano ad andare in chiesa. Quest’ultimo è infastidito sia dall’aria di festa che si respira in paese, sia perché teme che il cardinale sia stato informato da Agnese e Lucia del matrimonio mancato. Infatti, il curato appena arriva il corteo si nasconde nella chiesa isolata, mentre la folla si accalca attorno al cardinale. Dopo aver pronunciato un breve discorso il cardinale si ritira nella casa del parroco. Qui vi è il primo incontro tra i due uomini. L’ arcivescovo chiede subito informazioni su Renzo a don Abbondio, il quale risponde che il giovane è un po’ vivace ma onesto. Infine, Federigo da delle disposizioni per far tornare Agnese e Lucia, temporaneamente, nella loro casa. Questo colloquio fa rassicurare don Abbondio, in quanto crede che le due donne non abbiano riferito nulla al cardinale, ma in realtà quest’ultimo intende affrontare l’argomento il giorno successivo.
Lucia e Agnese ospiti del sarto
Intanto Lucia e Agnese sono ancora ospiti del sarto e della sua famiglia. I discorsi delle due donne sono molto tristi, in quanto pensano che dovranno separarsi. Agnese spera che Renzo sia ancora vivo e che mandi al più presto sue notizie. Lucia, invece, non nutre aspettative future e ancora non ha avuto il coraggio di confessare il suo voto alla madre. L’unico sollievo è dato dall’amicizia con il sarto, il quale racconta delle storielle di santi e paladini per rincuorare madre e figlia.
La coppia “d’alto affare”
A questo punto nella narrazione si inseriscono due nuovi personaggi, una coppia di “alto affare”, don Ferrante e donna Prassede, i quali villeggiano in una casa non molto lontana da quella del sarto. L’attenzione del Manzoni ricade subito sulla donna: bigotta, affettuosa, invadente, dal cervello e dal cuore piccoli, scambiava per bene ciò che non lo era. Appena donna Prassede viene a conoscenza del caso di Lucia, ha la curiosità di conoscerla e manda una carrozza a casa del sarto per prendere lei e sua madre. Lucia è riluttante all’invito, ma si lascia convincere dal sarto e dalla madre ad accettare. Arrivate a casa della donna, vengono accolte con simpatia, ma anche con premura e spiritualità che alla fine rassicurano le due donne, inizialmente diffidenti.
Offerta di donna Prassede
Donna Prassede, inoltre, si offre di ospitare Lucia a casa sua, garantendole la sicurezza chiesta dal cardinale. Agnese e la figlia accettano, ignare che la donna stava attuando quell’azione di bene per un suo scopo personale. Infatti, pensava che Lucia era una poco di buono, in quanto era promessa in sposa a Renzo, conosciuto come un delinquente. Trovava conferma di ciò nell’atteggiamento di Lucia e nel suo aspetto. Donna Prassede, quindi, è decisa a far allontanare Lucia dal suo amato, convinta che ciò fosse la volontà divina. Subito la donna incarica al marito di scrivere una lettera al cardinale per informarlo della decisione presa. La lettera viene successivamente mandata al sarto alcuni giorni prima che il cardinale mandi la carrozza a prendere Lucia e Agnese per portarle al paese.
Ritorno al paese di Lucia e Agnese
Due tre giorni dopo il cardinale manda la lettiga a prelevare le due donne. Appena arrivarono al paese si diressero subito dal cardinale, il quale stava parlando con don Abbondio su alcuni affari riguardanti la parrocchia. Dopo le sincere accoglienze di Borromeo e gli inchini da parte delle due donne, Agnese consegna a Federigo la lettera di donna Prasssede. Il cardinale la legge subito e acconsente alla proposta, anche se lui non avesse fatto quella scelta. Congedando Lucia e la madre le consola dicendo di confidare in Dio. Le donne vengono accolte dal paese con varie offerte, tra queste anche quella di far la guardia alla loro casa per quella notte. Tutto ciò le confonde, ma le distrae dai pensieri che comporta il loro ritorno a casa.
Il colloquio fra il cardinale e don Abbondio
Dopo la funzione don Abbondio viene chiamato dal cardinale, il quale chiede subito informazioni sul mancato matrimonio di Renzo e Lucia. Il curato capì subito che Agnese e Lucia avevano raccontato tutto e cercò di eludere l’argomento. Ma, a causa delle domande precise del cardinale, si impappinò e fu costretto a raccontare tutta la storia, giustificandosi dicendo che un potente signore gli aveva proibito di celebrare quel matrimonio. Allora Federigo ricorda al curato il valore e i doveri del sacerdozio, la possibilità di trovare coraggio in Dio per compiere il proprio dovere. A queste parole don Abbondio si sentiva come “un pulcino negli artigli del falco” e trova strano che un suo superiore protegga due giovani innamorati piuttosto che un suo curato. Il cardinale con delle parole sublimi lo richiama al dovere di opporsi contro i violenti, ma il curato ribatte dicendo che “il coraggio uno non se lo può dare”. Borromeo conclude il discorso cercando di sollecitare nella mente di don Abbondio l’immagine dell’amore per i parrocchiani.
Sequenza |
Tempo |
Luogo |
Personaggi |
Argomento |
386 |
narrativa |
giorno seguente |
paese di Lucia e territorio di Lecco |
abitanti |
tutti parlano della vicenda di Lucia, riconoscono in don Rodrigo il colpevole |
387 |
narrativa |
giorni seguenti |
stessi luoghi |
abitanti, podestà di Lecco, Azzecca-garbugli e altri complici di don Rodrigo |
gli amici di don Rodrigo diventano oggetto dell'odio popolare |
388 |
narrativa |
due giorni successivi |
palazzotto di don Rodrigo |
don Rodrigo, suoi bravi |
don Rodrigo se ne sta rintanato a rodersi |
389 |
narrativa |
terzo giorno successivo, alba |
stesso luogo |
gli stessi |
alla notizia che sta per giungere il cardinale, don Rodrigo fugge a Milano con alcuni bravi (tra cui il Griso) |
390 |
narrativa |
gli stessi giorni |
territorio di Lecco |
il cardinale Borromeo |
il cardinale è in visita pastorale |
391 |
descrittiva |
un giorno successivo |
paese di Lucia |
|
descrizione del paese ornato a festa per la visita del cardinale |
392 |
narrativa |
stessa data |
stesso luogo |
il cardinale, il suo seguito, gli abitanti del paese, don Abbondio |
all'arrivo del corteo del cardinale gli abitanti si fanno incontro festosi; don Abbondio si rifugia in chiesa |
393 |
narrativa |
stessa data |
chiesa del paese |
gli stessi |
il cardinale tiene un discorso al popolo |
394 |
narrativa |
stessa data |
casa di don Abbondio |
il cardinale, don Abbondio |
il cardinale, ritiratosi con don Abbondio, si informa di Renzo |
395 |
narrativa |
gli stessi giorni |
casa del sarto |
Lucia, Agnese, la famiglia del sarto |
soggiorno di Luciae Agnese presso il sarto |
396 |
descrittiva narrativa |
gli stessi giorni |
una villa presso il paese del sarto |
donna Prassede e don Ferrante |
descrizione di donna Prassede; decisione di ospitare Lucia |
397 |
narrativa |
stessa data |
casa del sarto |
Lucia, Agnese, il sarto, un servitore di donna Prassede |
il servitore di donna Prassede va a prelevare Lucia e Agnese; il sarto le convince ad andare |
398 |
narrativa |
stessa data |
villa di donna Prassede |
Lucia, Agnese, donna Prassede |
colloquio fra le tre donne; Lucia accetta l'invito di donna Prassede |
399 |
narrativa |
stessa data |
stesso luogo |
donna Prassede, don Ferrante |
donna Prassede fa preparare al marito una lettera per il cardinale, che viene recapitata al sarto |
400 |
narrativa |
due o tre giorni dopo |
casa di don Abbondio |
Lucia, Agnese, il cappellano del cardinale |
In una carrozza inviata dal cardinale, giungono Lucia e Agnese con la lettera di donna Prassede; il cappellano le istruisce su come rivolgersi al cardinale |
401 |
narrativa |
stessa data |
stesso luogo |
il cardinale, don Abbondio |
i due stanno parlando degli affari della parrocchia |
402 |
narrativa |
stessa data |
stesso luogo |
il cardinale, Lucia, Agnese |
Lucia e Agnese sono introdotte dal cardinale; don Abbondio esce; il cardinale approva la scelta di accettare l'ospitalità di donna Prassede |
403 |
narrativa |
stessa data |
paese di Lucia |
Lucia, Agnese, compaesani |
festeggiamenti per Lucia e Agnese; offerta di aiuto |
404 |
narrativa |
stessa data |
chiesa del paese |
il cardinale, gli abitanti del paese |
funzioni religiose |
405 |
narrativa |
stessa data |
casa di don Abbondio |
il cardinale, don Abbondio |
colloqui in cui ik cardinale rimprovera don Abbondio per non aver celebrato il matrimonio tra Renzo e Lucia |