Verso il castello dell’Innominato
Durante il viaggio verso il castello dell’Innominato, Agnese, Perpetua e don Abbondio incontrano molte persone che vanno nella loro stessa direzione. Il curato vedendo tutta quella folla inizia a lamentarsi, parlando a bassa voce e prendendosela con quei poveri fuggitivi, in quanto crede che possano attirare i soldati tedeschi. Appena i tre giungono nella valle don Abbondio nota i bravi armati dell’Innominato e si irrita dentro di sé con il signore per la sua mania di fare il re e di mettersi in mostra, ritenendo che quella difesa fosse inutile contro un esercito. Quando giunsero alla taverna della Malanotte trovarono altre sentinelle. Qui il barocciaio viene pagato e i tre continuano il viaggio verso il palazzo. Don Abbondio è angosciato perché pensa alla prima volta che fece quella salita. Agnese, invece, è turbata pensando ai tormenti vissuti da Lucia in quei luoghi e manifesta il suo stato d’animo. La donna viene subito zittita dal curato, il quale ritiene inopportuno ricordare quei momenti proprio nel palazzo dell’Innominato.
L’Innominato scende incontro ai tre
Ad un tratto viene incontro ai tre il potente signore, il quale saluta cordialmente i suoi ospiti. Don Abbondio ricambia con dei saluti ossequiosi e gli presenta Perpetua. Poi, imbarazzato poiché non vuole nominare Lucia, gli presenta Agnese. È quest’ultima a fare il nome della figlia, suscitando l’intensa commozione dell’Innominato, e con ingenuità si avvicina all’orecchio del signore per ringraziarlo della somma di denaro fattale pervenire. Il signore a testa bassa chiede notizie su Lucia. Dopo, accompagna i tre al castello e ordina di accompagnare Agnese e Perpetua nella stanza riservata alle donne, e don Abbondio nella parte riservata agli uomini.
Situazione tranquilla
Nei ventiquattro giorni successivi la situazione al castello era tranquilla. Ad ogni allarme l’Innominato parte disarmato con i suoi uomini, solo una volta si trova a dover combattere con dei soldati perché stavano saccheggiando un villaggio e riesce a cacciarli via. Al castello, nonostante l’affollamento, non sorge alcun problema, grazie anche all’aiuto degli ecclesiastici. Si formano delle amicizie e alla tavola dell’Innominato tra i suoi amici siedono anche don Abbondio, Perpetua e Agnese.
Isolamento di don Abbondio
Le due donne passano il loro tempo in lavori utili e a chiacchierare con le nuove amiche. Il curato, invece si isola, è sempre allerta e non esce mai dal castello. Si limita ad osservare, dal parapetto della spianata, se esiste una via di fuga o un nascondiglio in caso di assalto.
Notizie sull’esercito tedesco
Ogni giorno al palazzo giungevano notizie sull’esercito tedesco, che venivano rielaborate e poi diffuse. Gli ospiti del castello commentavano tali notizie e tenevano il conto dei reggimenti passati.
Il castello si svuota
Pian piano il castello si svuota. Gli ultimi a partire sono Agnese, Perpetua e don Abbondio. L’Innominato fa preparare una carrozza alla Malanotte per riportare i tre nel loro paese e dona della biancheria e qualche scudo ad Agnese raccomandandole di ringraziare a nome suo Lucia che sta pagando a causa sua. I tre durante il viaggio osservano la devastazione lasciata dalle truppe tedesche e giunti alla casa del sarto ascoltano i terribili racconti di quest’ultimo sul passaggio dell’esercito imperiale.
Ritorno a casa
Finalmente arrivano al paese e si dirigono nelle proprie casa. Agnese arrivata nella sua abitazione inizia a mettere un po’ di ordine, contemplando i doni fatti dall’Innominato e pensando di essere caduta in piedi. Don Abbondio e Perpetua appena giungono nella loro casa trovano tutto distrutto e il tesoro, che Perpetua aveva nascosto nell’orto, era stato rubato. Il curato accusa subito la donna, la quale gli risponde a tono. Ma quello che fa arrabbiare di più Perpetua è la scoperta che il denaro del suo padrone è stato rubato da alcuni compaesani birboni. Così incita il curato a farsi restituire ciò che gli è stato rubato, ma quest’ultimo si rifiuta perché non vuole litigare con dei birboni. Ma ormai sta per abbattersi su tutto il paese un disastro ben più tremendo che i guai e le apprensioni private.
Sequenza |
Tempo |
Luogo |
Personaggi |
Argomento |
457 |
narrativa |
stessa data della 453 |
strada di valle verso il castello dell'innominato fino alla Malanotte |
don Abbondio, Perpetua, Agnese (col baroccialo), altri fuggitivi, uomini armati dell'innominato |
prosegue il viaggio; don Abbondio è sempre più preoccupato |
458 |
narrativa |
stessa data |
presso la Malanotte |
don Abbondio, Perpetua, Agnese, il barocciaio |
i tre scendono dal baroccio; don Abbondio paga il barocciaio che torna indietro |
459 |
narrativa |
stessa data |
sentiero nei pressi del castello |
don Abbondio, Perpetua, Agnese, l'innominato |
l'innominato scende incontro ai fuggitivi; saluti e presentazioni; l'innominato accompagna i tre nel castello |
460 |
narrativa |
stessa data |
interno del castello |
gli stessi |
l'innominato fa sistemare Perpetua e Agnese nel reparto femminile e don Abbondio in quello degli ecclesiastici |
461 |
descrittiva |
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descrizione della sistemazione del castello |
462 |
narrativa descrittiva |
23 o 24 giorni successivi |
stesso luogo |
gli stessi, gli altri ospiti |
nel castello arrivano numerosi altri fuggitivi, ma la vita è tranquilla |
463 |
narrativa |
stesso periodo |
territorio intorno al castello |
l'innominato, i suoi uomini |
l'innominato controlla il territorio; interviene contro saccheggiatori isolati; una volta caccia un gruppo di soldati sbandati che stanno saccheggiando un paese |
464 |
narrativa descrittiva |
stesso periodo |
interno del castello |
l'innominato, i suoi uomini, gli ospiti del castello |
l'innominato organizza con rigore la vita del castello; i più coraggiosi escono a mangiare nelle osterie della valle; Perpetua e Agnese lavorano e fanno amicizia con altre donne; don Abbondio impaurito gira da solo in cerca d'una via di fuga in caso d'assalto; si diffondono le notizie sul passaggio delle truppe tedesche |
465 |
narrativa |
al termine del periodo |
stesso luogo |
gli stessi |
quando tutte le truppe sono passate, gli ospiti cominciano a lasciare il castello |
466 |
narrativa |
stesso periodo |
presso la Malanotte |
don Abbondio, Perpetua, Agnese, l'innominato |
per ultimi partono don Abbondio, Perpetua e Agnese; l'innominato li accompagna alla Malanotte dove li aspetta una carrozza; dona ad Agnese altri scudi |
467 |
narrativa |
stessa data |
strada dal castello dell'innominato al paese del sarto |
don Abbondio, Perpetua, Agnese, l'innominato |
rapido viaggio |
468 |
narrativa |
stessa data |
casa del sarto |
gli stessi, la famiglia del sarto |
brevissima sosta nella casa del sarto; discorsi su quanto è accaduto |
469 |
narrativa |
stessa data |
dal paese del sarto al paese di Lucia |
don Abbondio, Perpetua, Agnese; abitanti dei paesi |
viaggio reso angosciante dalle immagini delle distruzioni provocate dai soldati e dalla miseria degli abitanti |
470 |
narrativa |
stessa data |
casa di Agnese |
Agnese |
Agnese trova la casa distrutta, ma predispone subito per le prime riparazioni |
471 |
narrativa |
stessa data |
casa di don Abbondio |
don Abbondio, Perpetua |
don Abbondio e Perpetua trovano la casa distrutta e insozzata; i soldi sepolti in giardino sono stati rubati; litigio fra i due |
472 |
narrativa |
periodo successivo |
paese di Lucia; casa di don Abbondio |
gli stessi |
Perpetuascopre che alcune masserizie di casa si trovano presso alcuni parrocchiani e cerca inutilmente di convincere don Abbondio a chiederne la restituzione |