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Ricerca di Lucia
Appena Renzo entra nel lazzaretto sta immobile, osservando i sedicimila appestati e serventi sparsi sotto i portici, nelle capanne. Davanti a lui vi è un viale che porta alla cappella, lungo di esso si muovono una serie di carri guidati da monatti. Per evitare di essere allontanato il giovane si reca verso destra, dove si trovano delle capanne. Qui cerca di scorgere Lucia, ma non vedendo donne capisce che quella non è la zona riservata ad esse. Il cielo sempre più cupo si prepara ad un temporale, in lontananza si sentono dei tuoni, gli uccelli, ad eccezione delle rondini, non volano. La natura pare quasi agitata da un tormento nascosto e pronta ad opprimere i viventi. Renzo gira nel lazzaretto da parecchio tempo e improvvisamente sente dei rumori strani: dei vagiti e dei belati. Si dirige verso un assito e, da uno spiraglio osserva una scena di grande carità e amore: dei neonati vengono allattati da balie e da capre, mentre delle donne anziane aspettano altri servizi, sistemando le capre sopra dei bambini ancora affamati e cullando piccoli che piangevano.
L’incontro con fra Cristoforo
Renzo commosso, si allontana e a circa cento passi intravede la figura di un cappuccino che assomigliava a fra Cristoforo, ma subito scomparve. Così, il giovane cercò quel cappuccino con concitazione ritrovandolo davanti una capanna. Il frate non si era mai allontanato da Rimini, fin quando un giorno venne a sapere della peste arrivata a Milano e, essendo morto il conte zio, chiese di essere richiamato per assistere gli appestati e venne accontentato. L’incontro tra i due fu molto affettuoso, Renzo trovò padre Cristoforo più smagrito e pallido in viso, ma con lo stesso sguardo vigile e ardente di carità. Il cappuccino chiede a Renzo di ragguagliarlo, e il giovane gli comunica di essere alla ricerca di Lucia, raccontandogli la loro storia. Allora frate Cristoforo invita il giovane a mangiare qualcosa e lo informa sul lazzaretto. Precisa che le donne dell’edificio non si trovano in quel posto, ma sono in un luogo separato dove è vietato l’accesso. Gli consiglia di recarsi alla chiesa, dove sarebbero andati i pochi sopravvissuti, per uscire in processione. Inoltre aggiunge che, se non l’avesse trovata lì, sarebbe dovuto entrare nella zona riservata alle donne, attraverso un’apertura che si trovava nello steccato, dichiarando, se qualcuno lo dovesse ostacolare, che conosce padre Cristoforo, il quale è pronto a prendere le sue difese. Poi, gli raccomanda di affrontare questa ricerca con rassegnazione, in quanto ha visto portar via in quei mesi troppi morti.
Renzo vuol punire don Rodrigo
Renzo dichiara di aver capito, ma non nasconde la sua collera e il suo odio nei confronti di don Rodrigo, dicendo che se la peste non avesse fatto giustizia l’avrebbe fatta lui. Padre Cristoforo sentendo quelle parole piene di rancore riacquista il vigore di un tempo e rimproverando il ragazzo gli scuote forte il braccio facendogli vedere la scena intorno a lui, la quale esprimeva la giustizia divina. Renzo sentendosi rimproverato si scusa con il frate, lo supplica di non abbandonarlo e dichiara di voler perdonare sinceramente don Rodrigo. Allora il cappuccino ricorda a Renzo il suo passato e appurando che il pentimento del giovane è sincero lo afferra per una mano e lo porta in una capanna.
Don Rodrigo morente
Appena i due entrarono, Renzo notò un uomo avvolto in un mantello signorile e riconobbe don Rodrigo. Il signorotto era immobile su un materasso, con gli occhi spalancati ma con lo sguardo perso nel vuoto e con il viso stravolto dalla peste. Il giovane fece un passo indietro, ma venne fermato dal frate, il quale lo invita a riflettere sulla volontà divina. Così i due tacquero, giunsero le mani e pregarono fin quando sentirono lo scoccò della campana. Allora si separarono dirigendosi l’uno verso le sue opere di misericordia, l’altro verso la cappella.

Sequenza Tempo Luogo Personaggi Argomento
598 descrittiva stessa data lazzaretto descrizione del lazzaretto e dell'intensa attività di malati e inservienti
599 narrativa stessa data interno del lazzaretto Renzo, malati Renzo avanza guardando in tutte le capanne e vedendo dolo uomini
600 descrittiva stessa data stesso luogo si prepara un temporale
601 narrativa stessa data stesso luogo Renzo, neonati, balie, capre dietro un assito Renzo vede neonati accuditi da balie e allattati anche da capre
602 narrativa stessa data stesso luogo Renzo, fra Cristoforo dietro alcune capanne Renzo scorge da lontano fra Cristoforo
603 narrativa dalla data della 297 all'attuale Rimini, Milano fra Cristoforo fra Cristoforo è rimasto a Rimini fino allo scoppio della peste a Milano, dove è tornato su sua richiesta per curare gli appestati
604 narrativa stessa data della 602 stesso luogo della 602 Renzo, fra Cristoforo, poi un giovane cappuccino Renzo raggiunge fra Cristoforo, gravemente malato, in una capanna, dove sta curando una persona; gli riferisce che sta cercando Lucia; fra Cristoforo affida il malato a un giovane cappuccino
605 narrativa stessa data stesso luogo Renzo, fra Cristoforo ritiratisi in una capanna vicina, fra Cristoforo dà da mangiare e da bere a Renzo; Renzo racconta la storia di Lucia e la sua; il frate gli suggerisce come entrare nel reparto femminile dopo aver controllato che Lucia non sia tra i convalescenti in uscita; Renzo minaccia di morte don Rodrigo suscitando l'ira del frate; Renzo, turbato, perdona don Rodrigo
606 narrativa stessa data stesso luogo Renzo, fra Cristoforo, don Rodrigo, un altro malato fra Cristoforo trascina Renzo nella capanna dove don Rodrigo sta morendo; Renzo conferma il suo perdono; i due escono

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