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Renzo a letto
Al termine della sera, l’oste riesce a portare Renzo a letto, trascinandolo su per le scale mentre il giovane saluta i suoi amici. Arrivati nella stanza il locandiere riprova a farsi dire il nome dal ragazzo, ma Renzo inizia a urlare nelle scale, così l’oste lascia perdere e gli chiede solo il pagamento della nottata. Quando Renzo si addormenta il taverniere lo osserva con una lucerna mentre russa e il Manzoni lo paragona a Psiche quando sta per spiare furtivamente le forme del consorte sconosciuto.
L’oste al palazzo di giustizia
Lasciata la stanza di Renzo l’oste affida alla moglie la cura dell’osteria e si reca al palazzo di giustizia per denunciare i fatti della sera. Durante il suo cammino il locandiere se la prende con il ragazzo perché era capitato a Milano in un periodo sbagliato giungendo nella sua locacanda con un questurino e pensa alle accuse fatte da Renzo verso gli osti. Terminato il suo monologo arriva al palazzo di giustizia, dove i bracchi mandati in giro dal capitano di giustizia avevano portato varie notizie della giornata. L’oste inizia il suo colloquio con il notaro criminale. Ma si accorge che quest’ultimo era a conoscenza dei fatti da lui narrati, in quanto Ambrogio Fusella, il questurino che era con Renzo, lo aveva preceduto denunciando gli accaduti e aggiungendo dei particolari inesistenti. L’oste può solo congedarsi supplicando che si tenga conto del fatto che ha compiuto il suo dovere.
Il brutto risveglio di Renzo
Al sorgere del nuovo giorno, Renzo viene svegliato in maniera molto brusca dal notaio criminale e da due sbirri, i quali lo invitano a vestirsi e a seguirli. Il giovane si oppone, ma appena sente un ronzio fuori dalla finestra, dovuto al radunarsi della folla curiosa, inizia a prendersela comoda facendo molte domande ai tre uomini. Anche il notaio si accorge dello strano ronzio e, vedendo la folla sempre più numerosa, inizia ad essere cortese con il ragazzo. Appena i tre uomini con il giovane scesero in strada Renzo iniziò a divincolarsi e a chiedere aiuto ai passanti. Il notaio cerca di controllare la situazione dicendo che stanno portando in prigione un ladro, ma Renzo grida di essere un brav uomo accusato solo di aver gridato “pane e giustizia”.
La liberazione di Renzo
La folla, allora, sempre più minacciosa si stringe attorno al gruppetto facendo scappare i due sbirri. Il notaio tentando di non farsi notare, fingendo di passare di lì per caso e, infine, reso per sua disgrazia vistoso dall’abito nero, deve scappare inseguito dalle grida della gente.

Sequenza Tempo Luogo Personaggi Argomento
236 narrativa stessa data stesso luogo gli stessi l'oste trascina a letto Renzo
237 narrativa stessa data camera dell'osteria della luna piena Renzo, l'oste l'oste tenta ancora inutilmente di farsi dire il nome da Renzo; si fa pagare; lo mette a letto
238 narrativa stessa data pianerottolo dell'osteria l'oste, l'ostessa l'oste rivolge le sue raccomandazioni all'ostessa; poi esce
239 narrativa stessa data tra l'osteria della luna piena e il palazzo di giustizia l'oste, passanti, soldati di ronda l'oste cammina riflettendo sui guai che Renzo gli sta procurando
240 descrittiva stessa data palazzo di giustizia descrizione della frenetica attività dei funzionari del palazzo per prevenire la sommossa del giorno dopo
241 narrativa stessa data stesso luogo l'oste, un notaio criminale l'oste denuncia l'arrivo di Renzo di cui al palazzo sanno già tutto; poi si congeda
242 narrativa 12 novembre, mattina camera dell'osteria della luna piena Renzo, il notaio criminale con due sbirri il notaio sveglia Renzo chiamandolo per nome e cognome; gli intima di seguirlo, ma con una certa prudenza per l'agitazione che ha visto nelle strade; lo lascia rivestire; i quattro escono
243 narrativa stessa data cucina dell'osteria gli stessi il notaio fa mettere i manichini a Renzo, ma alle sue rimostranze lo tranquillizza; renzo però diffida
244 descrittiva carattere abituale e comportamento attuale del notaio
245 narrativa stessa data esterno dell'osteria gli stessi, passanti il notaio cerca di tenere calmo Renzo, il quale invece si sforza inutilmente di farsi notare dai passanti
246 narrativa stessa data sulla strada per il palazzo di giustizia gli stessi, tre passanti con visi accesi, poi altri Renzo riesce ad attirare l'attenzione dei passanti gridando che lo stanno portando in prigione per aver chiesto

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