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Renzo, piccolo tribuno
Quando Ferrer lascia la casa del vicario la folla si disperde e i soldati si mettono di vedetta davanti l’abitazione. Al calar della sera Renzo esausto della giornata trascorsa, va alla ricerca di un’osteria. Durante il suo cammino, vede della gente riunita che discute degli avvenimenti della giornata e sulle azioni da intraprendere il giorno successivo. Renzo non resiste alla tentazione di dire la sua e intraprende un discorso legalitario accennando vagamente alla sua storia, parlando anche dell’indifferenza dei podestà e dei dottori, infine disse che bisognava esporre tutto al cancelliere Ferrer in modo tale che potesse applicare le grida. Al termine del discorso la folla acclamò Renzo, e il giovane commosso chiese ai suoi nuovi amici dove avrebbe potuto trovare un’osteria. Tra la gente si fece largo un uomo che si prestò ad accompagnarlo all’osteria di un suo amico. Durante il tragitto l’uomo fece a Renzo molte domande, fin quando il giovane vide il cartello dell’osteria “Luna piena”. Renzo decise di entrare, anche se il suo nuovo amico voleva portarlo in un’altra locanda, e invitò l’uomo a bere un bicchiere in sua compagnia.
L’osteria “Luna piena”
L’osteria si presenta come un luogo squallido e “infernale” frequentato da delinquenti, dove circolano monete di ogni tipo. Anche l’oste sembra un uomo strano, intento a tracciare dei segni sulla cenere ma attento a ciò che gli accade intorno. Appena questo vede entrare Renzo e il suo nuovo amico chiede al ragazzo le sue generalità, ma il giovane si rifiuta di dargliele, così l’oste cita la grida che prescrive tale registrazione per ogni ospite della locanda. Allora il locandiere chiede all’accompagnatore di Renzo cosa deve fare e quello irritato per la domanda gli dice di lasciar perdere. Stando così le cose l’oste posa i registri e si allontana.
Renzo ubriaco
Renzo sedutosi al tavolo inizia a bere del vino ripensando all’ultima volta che vide Lucia a Monza. Bevendo il primo fiasco di vino inizia un discorso che accusa inizialmente l’oste, il quale usando registro, penna e calamaio aveva insistito nel sapere le sue generalità. Appena finito il primo bottiglione, ne ordina un secondo e a causa di questo ripensa alle vicende dolorose del passato. La situazione va pian piano peggiorando e l’accompagnatore di Renzo lo trae in inganno facendosi svelare dal ragazzo il suo vero nome. Ottenuto il vero nome di Renzo l’uomo si allontana nonostante l’invito a rimanere per un ultimo bicchiere di vino.il giovane, allora, beve anche il vino della sua guida, ed essendo alla sua prima ubriacatura, rende il suo discorso liberatorio paragonando il mondo dei “poveri figliuoli” che pagano per tutti a quello dei ricchi che non spendono nemmeno un quattrino. Quando ormai la situazione è giunta all’estremo inizia a fare dei discorsi insensati rendendosi lo zimbello della brigata di avventori.

Sequenza Tempo Luogo Personaggi Argomento
229 narrativa 11 novembre, sera stesso luogo e dintorni folla, soldati la folla si sbanda, i soldati si schierano davanti alla casa del vicario, si formano crocchi, alcuni tornano a casa
230 narrativa stessa data stesso luogo Renzo, folla Renzo si allontana, si imbatte in un crocchi, tiene un discorso appassionato sulla giustizia; la gente lo applaude
231 narrativa stessa data a una cantonata oltre la casa del vicario gli stessi, uno sconosciuto (uno sbirro, Ambrogio Fusella) Renzo chiede che gli sia indicata un'osteria, lo sconosciuto si offre di portarlo all'osteria di un suo amico
232 narrativa stessa data tra la cantonata e l'osteria della luna piena Renzo, lo sconosciuto lungo la strada lo sconosciuto si fa dire da Renzo che viene da Lecco; giunti a un'osteria Renzo decide di fermarsi lì, nonostante l'opposizione del compagno; lo invita a bere
233 descrittiva stessa data osteria della luna piena descrizione dell'osteria
234 narrativa dalla sera a notte stesso luogo Renzo, lo sconosciuto, l'oste, un garzone, numerosi avventori gli avventori giocano d'azzardo con soldi rubati; Renzo chiede da bere e da mangiare; beve; lo sconosciuto chiede all'oste un letto per lui; l'oste domanda il nome a Renzo, ma questi si rifiuta di rispondere e fa dichiarazioni libertarie, approvate dagli avventori; Renzo continua a bere; lo sconosciuto con uno stratagemma si fa dire il nome di Renzo, poi si allontana bruscamente
235 narrativa stessa data stesso luogo Renzo, l'oste, gli avventori Renzo ubriaco interloquisce con gli avventori che si divertono ai suoi discorsi sconclusionati

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