Presente nei capitoli: 25, 27, 37
Don Ferrante è l'espressione genuina dell'erudito, il quale a corto d'intelligenza, crede tuttavia di essere una cima di scienziato, perché la sua mente enciclopedica è piena di nozioni tratte da libri mediocri e vuoti di vera dottrina. La sua biblioteca è quanto di più eterogeneo si possa dire, infatti il Manzoni con don Ferrante ha voluto darci un quadro completo e veritiero delle condizioni della cultura tradizionalista del secolo, allo stesso modo col quale ci pone innanzi la vita, gli usi ed i costumi dell'epoca. Il dotto gentiluomo infarcito di dottrina aristotelica, crede fermamente in essa, né si accorge di tutta una congerie di presunzioni, di errori e di pregiudizi che, malgrado il suo strano ragionamento, lo porteranno a morir di peste.